La fine dell'Invecchiamento: Come la scienza potrà esaudire il sogno dell'Eterna Giovinezza (Italian Edition) by Aubrey de Grey & Michael Rae

autore:Aubrey de Grey & Michael Rae [Grey, Aubrey de & Rae, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788894830019
editore: D Editore
pubblicato: 2016-11-23T23:00:00+00:00

Il prossimo vaccino anti beta-amiloide

Nonostante le varie ricerche siano ancora incomplete, i test effettuati hanno fatto parlare della vaccinazione anti beta-amiloide come una vera e propria cura (o quantomeno come componente fondamentale nell’amito di una cura) contro il morbo di Alzheimer. Abbiamo imparato molte cose a riguardo del potenziale del vaccino e dell’infiammazione cerebrale mortale, al punto da essere in grado di sviluppare nuovi approcci alla strategia di base, uno o più dei quali certamente si rivelerà efficace senza per questo risultare pericoloso per i pazienti.

La chiave per progettare un vaccino sicuro è, naturalmente, evitare di attivare le cellule immunitarie che hanno attaccato il cervello dei pazienti del primo test, anche se la microglia è stata in grado di ripulire le placche amiloidi. Ci sono molti modi per fare ciò, ognuno dei quali ora trova supporto in modelli animali della malattia, che sostengono la loro efficacia fornendo le prove del fatto che non daranno luogo ad effetti collaterali immunitari letali.

Un approccio piuttosto diretto e che ha già fatto il suo ingresso nell’ambito dei test clinici è la vaccinazione passiva. A differenza di un tradizionale vaccino attivo, con il quale il paziente riceve lo stesso agente patogeno (in questo caso, la beta-amiloide) per segnalare al sistema immunitario che deve produrre degli anticorpi, la vaccinazione passiva fornisce direttamente gli anticorpi desiderati, provocando la risposta immunitaria che viene attivata quando gli anticorpi (appunto) vengono prodotti dall’organismo. Il vantaggio di questo approccio è che permetterebbe agli scienziati di scegliere quali anticorpi far circolare nel corpo di un paziente, potendo anche progettarli su misura, per attivare il tipo di risposta che faccia sì che la microglia vada ad attaccare i depositi di amiloide senza rischiare di suscitare la risposta antivascolare indesiderata. Il principale svantaggio di questo approccio è che non stimolerebbe quella vigilanza semipermanente che ci aspetteremmo da un vaccino, ma richiederebbe nuove e regolari iniezioni di anticorpi, in maniera da mantenere alti i livelli di anti beta-amiloide.

Ma anche questo apparente svantaggio ha un lato positivo: dato che il sistema immunitario del paziente non viene messo in uno stato prolungato di vigilanza contro la beta-amiloide, i medici possono, in caso che si presentino effetti collaterali, fermare il trattamento di un singolo paziente, o anche fermare l’intero test, in qualsiasi momento senza che i pazienti rimangano colpite da una reazione auto-immune simile a quello indotto dal vaccino originale.

Un altro approccio consiste nel produrre un vaccino attivo composto solamente da una parte della molecola di beta-amiloide. Quando gli scienziati hanno esaminato la risposta immunitaria alla vaccinazione attiva con l’intera molecola di beta-amiloide, capirono che veniva prodotta una miscela di anticorpi differenti. Solo un piccolo numero di questi anticorpi danneggiava l’apparato vascolare e, molto importante, la loro presenza è stata osservata solo negli esseri umani a cui era stato somministrato il vaccino originale, e non nei topi o nelle scimmie, i quali infatti non avevano subìto il disastroso assalto prima citato. Questi anticorpi erano sensibilizzati solo a un segmento dell’intera proteina beta-amiloide, situato al centro della molecola. Al

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